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Mare Jonio: sequestro e multa da 300mila euro. Paradossale e disumana applicazione del Decreto Sicur

Alle 20:40 del 2 settembre, a poche ore dallo sbarco degli ultimi 31 naufraghi ancora a bordo della Mare Jonio, la nostra nave ha fatto ingresso in acque territoriali con l’autorizzazione delle competenti Autorità Marittime, avviando le pratiche per l’approdo nel porto di Lampedusa.

Paradossalmente, nella stessa notte, al nostro comandante e al nostro armatore è stato notificato il sequestro amministrativo di Mare Jonio insieme a una multa di 300.000 euro per avere violato il Decreto Sicurezza bis. Un ultimo colpo di coda da parte di chi non è riuscito ad accettare che una storia di umanità e giustizia si concludesse, finalmente, mantenendo intatta tutta la sua bellezza.

Ma se questo era l’intento, chi ha tentato questo ultimo atto di cattiveria vendicativa e insulsa si rassegni. Nei nostri occhi, come in quelli di questo paese, rimane la Nave dei bambini, quella che è arrivata appena in tempo, quella che ha strappato 98 persone dalla guerra e dalla morte in mare. La loro forza, il loro sorriso, il loro futuro, è quello che conta.

Torneremo dove bisogna essere, come abbiamo sempre fatto, e il paradosso che stiamo vivendo è così evidente da suscitare quasi pietà.

A chi ha deciso di fermare ancora Mare Jonio, resta però il peso e la responsabilità, oltre a tutte le altre, di tenere lontana un’altra nave, per giorni o settimane, dalla possibilità di salvare chi anche in questo momento sta rischiando di annegare.

Bambini, come quelli che abbiamo abbracciato, pesano sulla sua coscienza. Sulla nostra, solo la certezza di quanto ogni cosa valesse la pena. 237 vite salvate nel 2019 da Mediterranea Saving Humans. E una nave diventata simbolo di un’Italia che non ha paura, che non si fa ingannare, che è riuscita, nonostante tutto, a conservare l’anima e il cuore, e a ricordare che non è disprezzando la vita che si conquistano i diritti.

Che o ci si salva insieme, o non si salva nessuno.

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