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DIARIO DI BORDO. 1-4 novembre: 400 miglia di Mediterranea


DAL SITO DI MEDITERRANEA

Alle ore 13 di giovedì 1° novembre la Mare Jonio, nave-madre di Operazione Mediterranea, ha finalmente lasciato il porto di Palermo, dopo il suo primo scalo tecnico che ha consentito una messa a punto dell’imbarcazione e l’adempimento di tutte le pratiche autorizzati richieste dalla Capitaneria di Porto.

Una sosta in cui abbiamo sentito l’abbraccio della città di Palermo, dalla visita a bordo del suo sindaco Leoluca Orlando, al pellegrinaggio civile di decine di scolaresche, famiglie, associazioni e comitati, centinaia di cittadine e cittadini che ci hanno fatto sentire tutto il loro appoggio. E, in queste ore, il nostro primo pensiero va proprio alla Sicilia, terra così ospitale e così martoriata da un maltempo, le cui tragiche conseguenze non possono essere attribuite, ancora una volta, alla “fatalità”. Stesso pensiero e stessa vicinanza va a tutte le aree del territorio italiano che si trovano nella medesima situazione.

La seconda missione di Mediterranea ha subito fatto rotta verso Est, per circumnavigare la Sicilia e raggiungere il Mediterraneo Centrale. Passato lo stretto di Messina, alle ore 6.30 di venerdì 2 novembre siamo stati raggiunti da una comunicazione radio della Capitaneria di Porto di Catania, che ci chiedeva di intervenire su un possibile evento SAR al largo della città: un segnale AIS di emergenza, probabilmente proveniente da un salvagente caduto fuori bordo, che una volta verificata si è fortunatamente rivelata inconsistente. Dopo due ore di ricerca nell’area interessata, CP di Catania ci liberava.

Abbiamo proseguito così verso Capo Passero doppiato alle ore 9.30, per poi dirigersi verso Malta. Alle ore 17.30 siamo entrati nelle acque territoriali maltesi dove ci siamo incontrati con Alex&Co., il veliero imbarcazione di supporto per questa seconda missione, a bordo del quale si trovano esperti SAR, paramedici, mediatori linguistico-culturali e legali specializzati in diritto dell’asilo e delle migrazioni, insieme a giornalisti e foto-operatori. Alle ore 19, con Alex&Co. a vista, iniziamo a navigare verso Sud dalla zona SAR maltese verso quella libica, che raggiungiamo nella notte.

Alle ore 4.30 del mattino di sabato 3 novembre, mentre stiamo pattugliando la zona SAR libica nel tratto antistante compreso tra le città di Al Khums e Tripoli, le condizioni meteo-marine iniziano a peggiorare, con l’arrivo di una pesante perturbazione atmosferica. Decidiamo perciò di risalire gradualmente verso Nord-Ovest, ma il vento cambia ancora e arriva burrasca di prua con venti fino a 50 nodi di velocità e onde che arrivano a 5 metri di altezza.

Invertiamo verso Sud per prendere di poppa la burrasca e lasciarcela alle spalle e, contemporaneamente, avvicinarci ad Alex&Co. e garantire a entrambe le imbarcazioni una navigazione in piena sicurezza. Insieme, a questo punto, dirigiamo verso l’isola di Lampedusa, dove arriviamo alle ore 17.30.

Nonostante le condizioni meteo-marine avverse, dal 1° al 4 novembre, quattrocento miglia percorse per l’inizio della seconda missione di osservazione e monitoraggio nel Mediterraneo Centrale.

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