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La Rivoluzione delle donne, Ya Basta alla Conferenza Revolution in the Making


Una delegazione di Ya Basta! Bologna sarà a Francoforte il prossimo 6 e 7 ottobre per partecipare alla Conferenza Revolution in the Making, un momento di discussione e confronto sulla resistenza e sui processi di cambiamento delle donne.

Sarà l'occasione per conoscere i movimenti delle donne di tutto il mondo, invitati ad incontrarsi dalle donne kurde del Rojava, che da anni sperimentano nel Confederealismo Democratico una società paritaria libera dalle dinamiche patriarcali.

Dall'Italia porteremo il nostro contributo, maturato anche nel coinvolgimento con il movimento Non una di Meno, che in Italia sta riaffermando l'autodeterminazione delle donne.

Programma:

Sessione I Crisi del Patriarcato e la Sua Guerra sistematica alle donne 1. L’apice del patriarcato: la misoginia del capitalismo Mai prima nella storia le donne sono state esposte a un così profondo e stratificato sfruttamento come nel capitalismo. Insieme allo stato-nazione il sistema capitalistico costituisce l’espressione più costituzionalizzata del patriarcato. Inoltre, nel suo farsi sistema, il capitalismo ha iniziato col distruggere società basate sulle culture matricentriche, che sono agli antipodi del sistema capitalista stesso. E dunque come dovremmo definire la connessione tra il Sistema patriarcale e il capitalismo? Perché e come il sistema maschile dominante ha raggiunto il livello più avanzato nell’età capitalistica? E può una lotta di liberazione delle donne che non sia anticapitalista avere successo?

2. La rottura del XXI secolo: Le donne affrontano le sfide e le opportunità Il sistema mondiale capitalista è entrato nel 21esimo secolo con una crisi strutturale. In conformità alla sua natura sta provando a emergere dalla sua crisi sistemica intensificando gli attacchi verso i suoi avversari. In particolare dobbiamo discutere della guerra sistematica condotta contro le donne. Ma le crisi contengono sempre in se stesse anche le opportunità per radicali sovversioni. Quali rischi e opportunità implica per la liberazione delle donne la crisi del sistema patriarcale? Come possiamo analizzare l’odierna crisi da una prospettiva di genere? 3. Il sessismo e le sue connessioni con la santa trinità del capitalismo. Nella modernità capitalista il potere riproduce se stesso basandosi su dei pilastri ideologici: sessismo, nazionalismo, fanatismo religioso e scientismo. Mentre gli ultimi tre pilastri non possono essere separati, il sessismo è alla base di tutte le forme di potere. Qual è la relazione tra il sessismo e gli altri tre principali pilastri ideologici della modernità capitalistica? E come affrontare il nazionalismo, il fanatismo religioso e lo scientismo nella lotta contro il sessismo?

Sessione II

Laboratori

1. L’ascesa dei regimi fascisti e il loro impatto sulle donne. 2. Femminicidio, violenza sessuale e autodifesa 3. Ecologia 4. Comunità matriarcali e identità sociali 5. Guerre, dislocamenti forzati e politiche di migrantizzazione 6. Colonialismo, modernità capitalistica e impatti sulle donne 7. Femminilizzazione della povertà e dell’economia comunalista 8. Donne e media alternativi 9. Mettere la nostra teoria in pratica Sera: Concerto

GIORNO 2

Sessione III La lotta delle donne per la libertà: Da Fis a Kobane e da Minbic a Raqqa

1. La filosofia dietro la rottura dal Sistema patriarcale: La strada intrapresa da Fis a Raqqa – come abbiamo concluso che la liberazione delle donne è più preziosa della liberazione di un paese. Quanto è fondamentale la liberazione delle donne e l’uccisione del maschio dominante alla base del sistema patriarcale? In che modo la Nazione Democratica e la sociologia della liberazione, con i suoi contenuti innovativi, ci permettono di tessere il nostro futuro? Quale ruolo gioca Jineoloji?

2. La realizzazione del Sistema confederale delle donne: la filosofia in pratica Materializzare i nostri progressi in un sistema continuativo e sostenibile è cruciale. Ma per questo dobbiamo sostituire i pilastri più importanti dell’ordine patriarcale con i seguenti: l’importanza dell’organizzazione, della messa in rete, dell’educazione, dell’economia ecologica comunalista, delle strutture non statali (incluso il sistema dei co-presidenti) e di come mantenere tutto ciò in questo modo.

3. Perché l’autodifesa e non la protezione delle donne: il mito, l’ipocrisia e la verità Sia il monopolio dell’uso della violenza da parte degli stati-nazione e di altre forme statali del passato, sia l’uso eccessivo e illimitato della violenza da parte dei movimenti rivoluzionari del passato e la loro inadeguata analisi, hanno dato forma alla nostra concezione dell’autodifesa. Abbiamo mai difeso noi stesse o dovremmo essere protette da altre-i, e in caso affermativo, da chi? E, in quel caso, chi usa la violenza contro di noi? Come dovremmo definire e articolare la nostra comprensione dell’autodifesa? Quali sono le precauzioni da prendere in modo che non si evolva nell’indesiderata forma di violenza patriarcale?

Sessione IV Località diverse, lotte universali: esperienze di movimenti delle donne 1. Dalle regine briganti alle pink gangs: resistenza postcoloniale delle donne asiatiche contro violenza e stupro di genere L’India è uno dei paesi in cui lo scontro tra la cultura matricentrica e il sessismo può essere visto con più intensità. Da una parte la cultura della dea madre, dall’altra vedove arse vive, uccisioni di feti femminili, stupri di gruppo. Com’è possibile che in un paese dove fino a poco tempo fa le donne sono state santificate, la misoginia abbia potuto raggiungere un livello così alto? Quale ruolo ha giocato il colonialismo? E come le donne resistono, in teoria e in pratica, contro le differenti forme di sessismo e sfruttamento?

2. L’irrilevanza delle vite nere e perché la supremazia bianca è sessista Le esecuzioni extragiudiziali, la violenza della polizia, la disuguaglianza sistematica e la discriminazione in USA contro le persone nere sono l’espressione locale di una realtà molto più universale: coloro le cui vite, svalutate dall’ordine bio-politico egemonico, sono irrilevanti, diventano obiettivi da eliminare. Sono quelli che scuoterebbero il sistema alla radice se fossero liberi. In questo senso, può essere una coincidenza che, parallelamente alla crescita del movimento BlackLivesMatter sotto la guida delle donne, una persona che rappresenta il sessismo e la supremazia bianca sia diventato presidente degli Stati Uniti?

3. Il risveglio delle figlie della Dea: la seconda rivoluzione delle donne nel Medio Oriente Atargatis nel nord della Siria, Ishtar in Mesopotamia, Anahita in Iran, Star in Kurdistan: nel Medio Oriente, che è stato un luogo di profondo radicamento della cultura della dea madre, le donne stanno tessendo una seconda rivoluzione delle donne. Ma il Medio Oriente è anche il posto dove il patriarcato è stato istituzionalizzato e oggi si combatte una violenta battaglia tra la dominazione degli uomini e la liberazione delle donne. Può la lotta di liberazione delle donne nel Medio Oriente apportare un contributo universale a partire dalla storicità del luogo? Che significato può avere, qui, una rivoluzione nella rivoluzione?

4. Le successore di Gabriela: l’alleanza delle donne in teoria e pratica Un’efficiente lotta di liberazione delle donne contro il Sistema patriarcale ha bisogno di un azione unitaria e di lavoro in rete. Ma come possiamo unirci nonostante le nostre differenze? Quali princìpi e sforzi di comprensione sono necessari per una lotta comune? Quali sono le difficoltà e i successi delle alleanze? Come sviluppare un modello organizzativo comune proteggendo al contempo l’autonomia nella pratica?

5. #NiUnaMenos: non saremo una in meno Nell’America Latina le uccisioni di donne hanno già raggiunto l’estensione di un genocidio femminile.

Le donne hanno combattuto per anni per rendere visibili le uccisioni a livello statale e per garantire che i responsabili siano ritenuti colpevoli. Una volta riconosciuta la complicità dello stato hanno concluso che il femminicidio può essere fermato solo con una forte auto-organizzazione. Il movimento Ni Una Menos si è sviluppato inizialmente in Argentina e si è diffuso attraverso l’America Latina. Come può essere fermato il femminicidio? Di quale tipo di organizzazione abbiamo bisogno?

Sessione V Rivoluzione in divenire: tessere il nostro futuro insieme

Gli sconvolgimenti dei nostri tempi non solo provocano molto dolore, violenza e allontanamento di milioni di persone dalla loro terra, ma ci danno anche la possibilità di intrecciare il nostro modo di vivere. Quali sono i parametri di ciò che stiamo proponendo? Conosciamo molto più del nostro passato, presente e futuro di quanto sia mai stato conosciuto. Quanto è possibile fare rete all’interno di ciascuno di questi parametri? Il concetto di solidarietà deve trasformarsi ed essere inteso come tensione verso l’unità degli sforzi, delle lotte, delle azioni, delle creazioni, e di come tesserle insieme.

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