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Rojava Playground -Iniziamo a giocare! Primo bonifico e prime immagini dei lavori.


Rojava Playground nasce dalle numerose staffette di Rojava calling nei territori del Kurdistan e dalle relazioni createsi fra gli attivisti italiani e le comunità resistenti di quelle terre. Rojava Playground è l’ambizioso progetto per la creazione di un’area ludico-sportiva all’aperto per i giovani rifugiati a Suruç, sul confine turco-siriano a pochi chilometri dalla città simbolo per la resistenza, Kobane.

Martedì 23 febbraio 2016, grazie al lavoro di coordinamento svolto dalle associazioniYaBasta Bologna e Associazione Ya Basta Êdî Bese e dai tanti singoli, dai collettivi, dalle strutture che hanno partecipato alla raccolta fondi abbiamo inviato un primo bonifico di 9982 dollari alla municipalità di Suruç per permettere l’inizio dei lavori di costruzione del campo ludico-sportivo dal valore di 20 mila dollari.

Nella staffette inaugurate nell’ autunno del 2015 e nelle successive, grazie alle persone che abbiamo incontrato sul campo, ai membri del partito BDP e della municipalità di Suruç abbiamo deciso di intraprendere questa sfida per provare a ridare una vita degna e un’ infanzia felice alle migliaia di minori in fuga dalla guerra in Siria e ai bambini residenti nel Kurdistan turco soggetti a continui attacchi e soprusi dal governo di Ankara.

All’oggi la situazione si è ancor più inasprita rispetto a quel viaggio, lo abbiamo visto a settembre nella staffetta internazionale e lo vediamo oggi sul sito di Uiki onlus.

In territorio turco le regioni del sud-est a prevalenza curda sono da mesi sotto assedio: coprifuochi, esecuzioni sommarie da parte dell’esercito, distruzioni di case e beni culturali di immenso valore sono solo alcune delle tragiche conseguenze della politica di Ankara.

In accordo con la Municipalità di Suruç si è deciso di dedicare quest’ area attrezzata ad Aylan Kurdi, il bambino trovato annegato sulle spiagge della Turchia, divenuto simbolo della fuga disperata di migliaia di profughi dalla guerra in Siria. La sua morte, insieme a quella di migliaia di persone, è la conseguenza di politiche inumane attuate da Turchia ed Europa fatte di frontiere chiuse e gestione militare dei confini, provvedimenti che non potranno che far peggiore la situazione a cui assistiamo da mesi.

La raccolta fondi non si è ancora conclusa, c’è ancora del lavoro da svolgere prima di raggiungere l’obiettivo finale, ma siamo certi che insieme a chi ha già contribuito e a chi vorrà contribuire in futuro, riusciremo a ridare un sorriso alle bambine ed ai bambini del Kurdistan.

Ringraziamo calorosamente, oltre alle molte donazioni arrivate di privati e a tutti coloro che hanno partecipato agli eventi e alle cene benefit, tutte le realtà che hanno organizzato iniziative di raccolta fondi: All Reds Basket Roma; Comunità in resistenza/CSA Intifada (Empoli); Gas millepiedi di Cerreto Guidi; Centro Sociale La Resistenza Ferrara; Centri sociali Nord Est; Cobas Scuola Venezia; Polisportiva SanPrecario e Palestre Popolari del Nord-Est; Crabs Venezia; Casa Madiba Network(Rimini); Lab Aqsedici (Reggio Emilia); Làbas (Bologna), Tpo, Palestra Popolare Tpo,Hic Sunt Leones Football Antirazzista, Nabat Punk Oi Band (Bologna);Sos Rosarno;Rojava Calling Liguria; Asd Stella Rossa (Ferrara)

Sostieni il progetto con una donazione!

Conto corrente instestato a Ya Basta! Bologna

IBAN: IT75 Z050 1802 4000 0000 0109 427

presso Banca Popolare Etica

Causale: Progetto La nostra dignità è più grande di una tenda!

Per la presentazione completa del progetto: http://goo.gl/hLSJlT

Diario di viaggio dal Kurdistan: Non si può costruire un futuro degno dentro una tenda! http://goo.gl/EgE5QK

Per la lista di articoli che raccontano la nostra esperienza in quei territori:http://goo.gl/lvpqW0

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